La persona che soffre di una fobia ricorre spesso all'evitamento dell’evento temuto, ma tale comportamento rischia di limitare e bloccare, a volte su più fronti, la sua vita. Il comportamento di evitamento, sebbene riduca momentaneamente il livello d’ansia, può costituire, infatti, una trappola: evitando lo stimolo, la persona conferma la convinzione che l’oggetto o la situazione siano pericolosi, perpetuando in questo modo la fobia stessa e rimanendone intrappolata.
Questo meccanismo, oltre a ridurre sempre di più la fiducia della persona nelle proprie risorse, può interferire pesantemente con le normali attività sociali e lavorative. Chi ha la fobia dell'aereo può trovarsi, ad esempio, a rinunciare a molte trasferte, chi è terrorizzato dagli aghi e dalle siringhe può rinunciare a controlli medici necessari, chi ha paura dei piccioni non attraversa le piazze e non può godersi un caffè seduto ai tavolini di un bar all'aperto.
Non tutte le fobie sono invalidanti, ad esempio se una persona ha un'intensa paura dei serpenti e nel suo ambiente incontrarli è un'evenienza rara, risulta evidente che questa non ha ricadute significative sul suo quotidiano.
Quando la fobia è tale da causare uno stato di sofferenza e disagio in grado di compromettere la qualità di vita, rivolgersi ad uno specialista, come lo psicologo-psicoterapeuta, è un passo importante da compiere per giungere ad un trattamento adeguato, poiché la fobia può essere efficacemente trattata con interventi psicologici.