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Il blocco dello studente
ARTICOLI E APPROFONDIMENTI PSICOLOGIA SCOLASTICA  /  IL BLOCCO DELLO STUDENTE

Il blocco dello studente | Dr. Roberto Gava

“Se camminassimo solo nelle giornate di sole non raggiungeremmo mai la nostra destinazione” (Paulo Coelho)
Il blocco dello studente è quella particolare condizione psicologica in cui lo studente sente di non riuscire più a studiare; ci prova e ci riprova ma ogni volta i risultati sono scarsi o comunque insoddisfacenti.
Il blocco dello studente può avvenire a tutti i livelli di istruzione, ma è più frequente nella scuola superiore e all'università.
Quando il blocco succede all'università, lo studente comincia di fatto a "girare a vuoto": rimane "parcheggiato" senza dare esami, oppure torturato dal dubbio che la facoltà scelta sia quella sbagliata, senza tuttavia mai saper dire quale sarebbe quella giusta.
Solitamente il blocco dello studente si manifesta attraverso
sensazioni avverse allo studio, difficoltà a concentrarsi, malessere, spossatezza, irritabilità, pensieri distraenti, profondo senso di inadeguatezza.
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Può succedere allora che lo studente:
• riesca a studiare ma con enorme fatica, dovendosi interrompere troppo spesso e per troppo tempo perché demotivato, stanco o annoiato;
• provi a studiare imbattendosi però in mancanza di concentrazione, distraibilità e sonnolenza, con il risultato di non riuscire a combinare nulla;
• provi a mettersi davanti al materiale da studiare ma senza riuscirci, sperimentando una specie di repulsione e rimandando lo studio ad un momento in cui si sentirà più pronto.
La condizione dello studente bloccato può essere davvero difficile. Alcuni studenti arrivano a sperimentare veri e propri attacchi di panico, esperienza davvero invalidante, che li costringe ad evitare l’ambiente scolastico.
Non sono rari pensieri auto-svalutanti dovuti alla sensazione di non riuscire a fare ciò che si vorrebbe o dovrebbe fare. Lo studente inizia così a criticarsi, si ripete di non essere all’altezza, di essere un incapace ed inizia a provare forti sentimenti di inadeguatezza e colpa a causa di questa presunta incapacità.
A volte può esserci anche una reazione di tipo depressivo, dovuta alla frustrazione per non riuscire più a fare ciò che si vorrebbe: lo studente può passare settimane, se non mesi, in uno stato di immobilismo «depressivo».
Agli occhi di familiari, insegnanti, amici lo studente può sembrare «semplicemente» svogliato, disinteressato o pigro. In realtà, lo studente vorrebbe studiare, ma appena ci prova, alla sola idea di avvicinarsi al libro, si blocca. Nell’intimità si sente imprigionato, schiacciato, oppresso dal senso del dovere, dall’obbligo. Sente che è diventato impossibile studiare spontaneamente.
“Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri”

- Mark Twain
Avere un momento di difficoltà nello studio non si traduce necessariamente in un blocco e spesso può essere sufficiente impegnarsi con più metodo per riprendere in mano le redini dello studio.
Può essere utile rivolgersi ad uno psicologo qualora il momento di difficoltà non accennasse ad attenuarsi arrivando ad apparire insuperabile.
Compito dello psicologo è quello di aiutare lo studente ad affrontare il suo momento di difficoltà, sostenendolo a scoprire qual è il modo migliore per fronteggiarlo e contribuire così attivamente al proprio benessere.
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