Secondo l'approccio costruttivista, non esiste un modo unico di "leggere" gli eventi, di interpretare le azioni e i gesti. Così una stessa situazione può venire percepita dalle persone in modo molto diverso e questa diversità può creare talvolta disagio e conflitti nelle relazioni interpersonali.
Conflitti ed incompresioni sono spesso l’effetto della difficoltà ad identificare il modo in cui l’altro conosce la realtà che vive e del desiderio da parte di ognuno di imporre una propria visione delle cose. I conflitti si risolvono non sulla base dei fatti, ma ascoltando come ciascuno li interpreta. Per realizzare una comunicazione efficace dobbiamo quindi capire come agisce il nostro interlocutore, cosa pensa, come percepisce la realtà; dobbiamo, sostanzialmente, "metterci nei suoi panni".
Da questo punto di vista, la qualità della relazione dipende, in gran parte, dallo sperimentare o meno comunicazioni in cui sentiamo che l’altro tenta di comprendere le nostre intenzioni e, reciprocamente, ci sentiamo interessati a comprendere le sue. Questa capacità di "mettersi nei panni dell’altro" è indicata da Kelly (Kelly, in Armezzani, 2003) come condizione dell’accordo e dell’armonia tra le persone, mentre il suo fallimento è visto come la "tragedia più grande".